domenica 6 aprile 2008

Il Numero 0

Un piccolo anticipo dei contenuti di questo numero:

L’altro Volto della guerra - intervista a Gianfranco Manfredi di Marco Laggetta

Bum-Help Bosnia now storia a fumetti di Domenico Sicolo

Johnny e Angelo racconto di Ilaria Ferramosca con illustrazioni di Ned Bajalica

Otto storia a fumetti di Fabrizio Malerba

L’ultima neve racconto di Angela Leucci con illustrazioni di Giuseppe De Luca

Neve storia a fumetti di Lele Vianello

Lago nero racconto di Paolo Merenda con illustrazioni di Roberto Matarazzo

L’Assalto storia a fumetti di Luca Esposito

Macerie poesia di Vito Antonio D’Armento con illustrazionidi Ketty Formaggio e Giuseppe De Luca

La stanza vuota storia a fumetti di Ilaria Giangrande

E ora spazio ai vostri commenti sulle storie lette.....

3 commenti:

Giuseppe Latanza ha detto...

Allora comincio io. Da premettere che tutte le storie sono eccezzionali nessuna esclusa nello specifico sono due le storie che preferisco:
-Johnny e Angelo di Ilaria accompagnato da due bellissime illustrazioni di Ned;
-Bum-Help Bosnia now di Domenico Sicolo che mi ha lasciato, nonostante io sappia cosa sia accaduto durante quella guerra, con una tristezza ed un amaro in bocca indescrivibile.
E per ultimo ma, assolutamente, non ultima la poesia Macerie di Vito Antonio D'Armento.

:-))

Ilaria Ferramosca ha detto...

Grazie per aver lasciato il tuo commento Giuseppe.

Maverick ha detto...

Allora...
Eccomi!Mi sono presa u po' di tempo prima di commentare per riflettere bene sul numero della rivista...
Innanzitutto devo dirlo...è un'iniziativa fantastica,che ammiro molto nel contenuto e nella passione: non solo trovo che sia un bellissimo progetto per chi lo legge e soprattutto chi lo crea, dando la possibilità di esprimersi in temi di un certo spessore, ma credo che dimostri anche una grande volontà da parte di tutti a lavorare insieme su qualcosa in cui si crede;e questo da solo è un gran traguardo!
Ciò che mi ha colpito maggiormente?
-BUM, un lavoro molto forte nelle immagini e nel contenuto;per digerirlo mi ci è voluto u po', e tutto questo senza bisogno di parole...le immagini erano fin troppo evocative.Una gran lezione di narrazione visiva...Non è il nostro compito, del resto, emozionare con l'arte immediata dell'immagine?Meraviglioso, sebbene raffinato e gravido di contenuti al punto che ho dovuto aiutare mia madre a leggerlo... :D
- bravissima Ila, il suo racconto mi ha davvero colpita (anche mamma è rimasta molto sorpresa)...gran bel colpo di scena;immergersi completamente in un contesto emotivo di un certo tipo, ansiogeno, soffocante, minaccioso...e trovarsi radicalmente sballottati in tutt'altra realtà, nel giro di una frase. Davvero splendido;mi sono trovata a vivere, nel giro di pochi istanti, tre momenti emotivi: ansia, sorpresa,sollievo. Tutti talmente veloci nel susseguirsi che li ho potuti cogliere solo a posteriori rispetto alla lettura, come un climax di sentimenti - molto incalzante ;)
- fortissimo Luca...Unico sicuramente nel suo genere!Mi sono rispecchiata COMPLETAMENTE nelle sue parole circa le guerre private intrafamiliari...quelle che ti fanno detestare la domenica!Mio dio, QUANTE ne ho passate così...non ci credereste!!Come mi ci rivedevo, in quei protagonisti INVASI ed ASSALITI dagli intrusi...Devo dire che è stato davvero molto sottile e pungente nell'appaiare questi concetti. Hai capito Luca?Sembra scemo...e lo è pure, salvo rari momenti in cui sforna certe idee!!UHA UHA!
Bella l'intervista a Manfredi, ho apprezzato molto il discorso sulle conoscenze cinematografiche e narrative: ha davvero ragione, a pensarci...Però devo dire che tutti hanno offerto un punto di riflessione diverso, ottimo motivo per apprezzare ciascuno; per esempio, anche la simbologia di Otto mi è piaciuta molto. Credo fermamente in certe cose... In fondo è vero che l'umanità ripercorre le stesse strade; i singoli uomini lo fanno nelle loro vite, figurarsi l'intera razza...Jung le chiamava "coazioni a ripetere". Sono luoghi interiori e azioni materiali, ma anche stati d'animo che l'uomo è destinato sempre a ripercorrere, all'infinito. Non è la sede per dilungarsi a riguardo, ma da psicologo io ci ho collegato questo...
Queste sono le cose che più mi hanno colpito; critiche?Giusto qualcuna, per infastidirvi!Naturalmente più che critiche sono opinioni...So da sola di essere ignorante e profana del campo, però vi dico lo stesso cosa avrei modificato (scusate l'arroganza):l'impaginazioneeeeee!!! 3 colonne di lettura sono troppe...Spezzano eccessivamente il ritmo, stancano l'occhio (almeno il mio che è davvero pigro)...2 sarebbero state perfette;ora,ripeto, parlo senza sapere...forse c'erano ragioni precise, ma avrei preferito 2 colonne:avrebbero impresso un ritmo più scorrevole senza appesantirlo come una pagina piena.Vabbè poi forse è questione di gusti!
Altro dettaglio(sempre sull'impaginazione però):la storia di Luca è particolare...svolgendosi su binari paralleli, così paralleli da riprendere in toto o parzialmente alcune espressioni dei personaggi,alcune battute, certe situazioni nonostante le ambientazioni fossero completamente diverse, penso sarebbe stato di maggior impatto affiancare le pagine che appunto mostravano questo parallelismo...cioè appaiare a coppie le varie tavole che si richiamavano fra loro:a pensarci, messo così avrebbe amplificato notevolmente l'effetto,e la similarità tra invasione bellica e guerra familiare sarebbe stata ancora più forte.Comunque di nuovo complimenti, Luca!Proprio una bella idea!
Che altro...ah,qui magari mi lincerete perchè scendo forse troppo nella psicologia dei personaggi (scusate se vi rompo, ma almeno è qualcosa su cui un pochino oso dire):capisco che lo spazio è limitato, quindi per forza di cose non si poteva far diversamente, però Ila non pensi che un uomo come il giornalista di Otto abbia subito un cambiamento profondo in modo "compresso"?Mi spiego: qualcuno che lavora per denaro, per far carriera e quindi poco propenso agli idealismi svantaggiosi,necessiterebbe di un approfondimento psicologico notevole e complesso per cambiare atteggiamento e riuscire improvvisamente a credere in qualcosa. Naturalmente so che i tempi di narrazione non possono superare un tot di pagine, però visti i tempi era meglio omettere questa sua iniziale inclinazione, perchè almeno io ho avuto l'idea di un cambiamento troppo veloce, quasi "schiacciato" nelle pagine;anche se la sua esperienza è stata forte, i veri cambiamenti sui piani idealistici e valoriali richiedono un certo tempo per mettersi in moto, sconvolgere l'ospite e assestarsi in lui al punto da mutargli la vita.Perdonami se esagero, anche perchè tu ne sai sicuramente più di me;però sguazzando nel campo psicologico mi permetto di esprimere un'opinione sulla caratterizzazione dei personaggi.Io preferirei omettere dettagli che possono causare forzature narrative, tanto il fulcro della storia e il suo messaggio portante restano invariati;che ne pensi?
Vabbè io...ho davvero esagerato...Scusatemi se mi sono dilungata a tal punto: quando comincio a scrivere potrei non smettere più!!!Fermatemi!!!
Perdonate se vi ho tediati ma almeno adesso sapete perchè ci metto tempo a rispondere e commentare: mi tedio DA SOLA, quindi aspetto nella speranza che a freddo le mie infinite osservazioni diminuiscano...invece mi sa che sono come le ciambelle in forno...lievitano e si gonfiano fino ad aprire lo sportello!!!
Scusateeeee!!!
E comunque...COMPLIMENTI A TUTTI, siete stati fantastici!!!